In Consulenza, Finanza, Protezione

Tenere i risparmi fermi sul conto corrente – o sotto il materasso – può sembrarci la scelta più sicura per difendere il nostro capitale; non vediamo particolari rischi all’orizzonte e ci sentiamo sicuri nello “stringere in mano” ciò che abbiamo guadagnato. Ma è veramente così? In realtà anche la liquidità è rischiosa. Per capire il senso di questa affermazione occorre però rendersi conto di due cose molto importanti e tra loro collegate: l’esistenza dell’inflazione e dell’erosione del potere di acquisto. Vi sembra poco? Non lo è, anzi. Anche in pochi anni riescono a fare la differenza, comportandosi come veri e propri “rischi nascosti”.

IL RENDIMENTO REALE DELLA LIQUIDITÀ
Per farci un’idea, guardiamo agli effetti reali dell’inflazione nel corso degli anni passati: fatto 100 un capitale a inizio 1900, esso sarebbe stato “mangiato” dall’inflazione fino a valere oggi molto meno di 1 centesimo. Ma non servono tutti questi anni… cosa sarebbe successo a un capitale di 10.000 lasciato sul conto corrente a partire dal 2000?
Il risultato di questa scelta risulta opposto a quello desiderato: tenendo bloccati i propri soldi alla fine ci si ritrova comunque più poveri. Infatti, dati alla mano, chi ha tenuto il proprio denaro fermo sul conto corrente dal 2000 ha registrato una perdita di circa il 16% del suo valore nel 2010 e di ben il 27% dopo 20 anni. Significa che di quei 10.000 avremmo oggi soltanto 7.182 euro. Il futuro non è da meno; con un’inflazione al 2% (obiettivo della Bce), 10 mila euro parcheggiati sul conto che non rende nulla esprimeranno tra 10 anni un potere d’acquisto equivalente a 8.171 euro di oggi, che diventano 6.676 euro se si raddoppia l’orizzonte di riferimento. Una distruzione di valore pari rispettivamente al 18,3% e al 33%.

L’EQUILIBRIO TRA RISCHIO E RENDIMENTO

La storia ci insegna che i mercati sono sì volatili, ma in realtà basterebbe avere pazienza, poiché sono sempre stati in grado, nel medio-lungo periodo, di remunerare chi si è assunto opportunamente del rischio, sia puntando sul mercato azionario, che sulle obbligazioni. È vero che ogni strumento ha un suo grado di rischio, così come ogni risparmiatore ha una sua storia e un suo obiettivo di investimento. In finanza però non c’è solo “la sicurezza della liquidità”, ma esistono anche possibilità e soluzioni per fare meglio e rivalutare i propri sforzi. Per questo è importante parlare con il proprio consulente in modo da trovare la combinazione che meglio si adatta alle proprie esigenze, meglio se in un’ottica di diversificazione. In altre parole, se avete qualche soldo da parte la scelta più efficiente sarebbe quella di investirli in più strumenti, lasciando in liquidità solo lo stretto necessario.

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